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L’acqua potabile è un elemento fondamentale, ma scarseggia ormai in molte parti del mondo: impariamo pertanto a rispettarla e a risparmiarla, perché sprecare acqua è anche un costo vivo che ogni famiglia deve sostenere.
Quanta acqua c’è sulla Terra
La quantità totale d’acqua disponibile nel mondo è valutata in 1,5 miliardi di km3.
Il 97% del totale è costituito dall’acqua salata degli oceani e dei mari. Il 2,6% è acqua dolce, racchiusa però in ghiacciai e falde sotterranee e solo la restante piccola parte è disponibile per l’uomo. Più di un miliardo e mezzo di persone non hanno acqua potabile a sufficienza.
Quanta acqua consumiamo
Il 73% dell’acqua che utilizziamo è destinata all’agricoltura, il 21% all’industria e il 6% alle esigenze civili. Il consumo idrico nel mondo è ripartito in maniera diseguale: un europeo consuma una quantità d’acqua 70 volte maggiore di un abitante del Ghana; un nordamericano circa 300 volte in più. Tra il 1900 e il 2005 il consumo d’acqua si è sestuplicato.
In Italia ognuno di noi usa mediamente in un giorno tanta acqua quanta ne basta a un uomo africano delle zone desertiche per 6 mesi. Nel nostro paese il consumo d’acqua è pari a 80 mq all’anno per persona, equivalenti a 220 l al giorno.
Di questi 220 l usati ogni giorno da ciascuno di noi, solo pochi vengono utilizzati per fini alimentari: ne beviamo solo 3 l, gli altri vengono usati per il WC (10 l per volta), per lavarci, per il funzionamento degli elettrodomestici.
Doccia o vasca da bagno?
Le nostre abitudini pesano molto sull’utilizzo e sullo spreco dell’acqua: per riempire una vasca occorrono circa 100 I d’acqua mentre per una doccia ne basta la metà. Per rendere meglio l’idea: l’acqua usata per un bagno è l’equivalente del fabbisogno umano per almeno 60 giorni. Evitiamo allora di fare il bagno? Non sarebbe una soluzione ragionevole.
Può essere sufficiente alternare la doccia al bagno, modificando così solo parzialmente le proprie abitudini: ci consente un risparmio di 1.200 l d’acqua all’anno.
Quando facciamo la doccia, poi, è buona abitudine chiudere i rubinetti mentre ci si insapona: il risparmio d’acqua è anche qui garantito.
ELIMINARE GLI SPRECHI D’ACQUA QUOTIDIANI
Per prima cosa, non lasciamo inutilmente i rubinetti aperti. È un consiglio ovvio, ma non sempre è seguito.
I miscelatori d’aria
L’uso dei miscelatori d’aria nei rubinetti dei lavabo, in cucina e nelle docce ci permette di ridurre sensibilmente il consumo d’acqua senza dover modificare le nostre abitudini e senza avere la sensazione di lavarci con un “filo d’acqua”. Il miscelatore, cioè quel piccolo cilindro che si avvita sul rubinetto, è ormai fornito di serie sulla normale rubinetteria e permette di miscelare l’acqua con l’aria, ottenendo come effetto di “gonfiare” il volume d’acqua che esce dal rubinetto. Chi usa il getto d’acqua col miscelatore non percepirà alcuna differenza, ma il consumo complessivo d’acqua diminuirà. Quanti litri d’acqua possiamo risparmiare con un miscelatore per ogni doccia? Quasi la metà, e senza alcuna differenza nei tempi e nei modi in cui ci facciamo la doccia: il risparmio d’acqua tramite i miscelatori può raggiungere il 40%: questo consente a una famiglia di tre persone di risparmiare fino a 6.000 l d’acqua all’anno. Sono 6 tonnellate d’acqua.
Risparmiamo l’acqua dello sciacquone del water
Mediamente lo sciacquone del water, quello sospeso a cassetta, consuma a ogni getto 10 l d’acqua. Possiamo ridurre questa quantità ponendo una bottiglia chiusa di plastica — da un litro — piena d’acqua all’interno della cassetta. Il risparmio sarà immediato: con questo semplice accorgimento il consumo d’acqua passerà a 9 l per getto, offrendo in pratica sempre lo stesso servizio. È consigliabile togliere l’etichetta di carta dalla bottiglia per evitare che si stacchi e ostruisca lo scarico. Ricordiamoci, inoltre, d’inserire la bottiglia quando la vasca è scarica, ovvero immediatamente dopo aver tirato lo sciacquone, per evitare che tracimi quando infiliamo la bottiglia. In alternativa, possiamo telefonare al nostro idraulico per far regolare il galleggiante dello sciacquone a un livello inferiore, così da far immagazzinare nella cassetta un minor quantitativo d’acqua. È un lavoro che possiamo comunque far da soli: si tratta di piegare leggermente l’asta del galleggiante verso il basso così da far chiudere in anticipo la valvola d’ingresso dell’acqua. Non gli diamo tanta importanza, ma quel litro d’acqua potabile è pari al fabbisogno giornaliero di un uomo e non tutti gli uomini al mondo possono beneficiarne facilmente. Se possiamo, infine, sostituiamo lo scarico del water a sciacquone con un sistema a rubinetto, facilmente dosabile: potremo risparmiare quasi 20.000 l all’anno di preziosa acqua.
Lo scarico del WC
Non usiamo il WC come discarica di sostanze tossiche quali vernici, lacche e solventi, perché si riduce la funzionalità del sistema fognario con conseguente spesa per spurghi e malfunzionamenti.
L’acqua piovana dalla grondaia
L’acqua piovana non viene generalmente raccolta e passa direttamente dalla grondaia agli scarichi fognari. Eppure quest’acqua potrebbe essere di grande utilità se raccolta con un semplice tubo e accumulata in una cisterna in giardino. Si possono così recuperare oltre 6.000 l d’acqua all’anno. Le piante sul terrazzo possono essere annaffiate con l’acqua già utilizzata per lavare la frutta e la verdura. È sufficiente raccoglierla in una bacinella e versarla nell’innaffiatoio. Verificate quanti litri si ricavano.
Pulizie
Non fare uso eccessivo di prodotti chimici per la pulizia della casa. Per disinfettare e lucidare basta quasi sempre acqua e un po’ di aceto o un cucchiaio di bicarbonato. Pulire i piatti subito dopo i pasti, togliendo lo sporco più grosso, e condire la pasta nel tegame evitando di sporcare un’altra terrina sono piccoli accorgimenti che permettono un risparmio idrico, energetico e di detersivi.
Le fontane pubbliche
Quando ci accorgiamo che da una fontanella pubblica sgorga continuamente acqua è bene chiedere (insistendo) al proprio comune di far inserire un rubinetto per aprire e chiudere il getto. II minore spreco d’acqua ridurrà la spesa comunale e, quindi, a cascata, anche le imposte.
Verificare l’impianto idraulico di casa
È consigliabile effettuare una volta all’anno un controllo all’impianto idrico di casa. Basta osservare il contatore dell’acqua quando tutti i rubinetti sono chiusi: se il contatore continua un poco a girare c’è una perdita. In questo caso telefoniamo all’idraulico, perché una perdita d’acqua trascurata oltre a essere uno spreco può anche danneggiare per umidità la nostra abitazione e anche quella dei vicini. Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4.000 l d’acqua all’anno.
L’acqua della lavatrice e della lavastoviglie Aspettiamo prima di mettere in funzione la lavatrice e la lavastoviglie: usiamole a pieno carico e otterremo un risparmio di almeno 8.000 l all’anno.
La rasatura ecologica
Evitiamo di lasciare il rubinetto aperto per pulire il rasoio. È meglio chiudere il tappo del lavabo e riempirlo d’acqua a metà, utilizzando solo quest’acqua per risciacquare di volta in volta il rasoio: useremo il getto d’acqua solo alla fine per sciacquarci. Si tratta solo di modificare un’abitudine, per il resto non cambia niente nella qualità della rasatura. Questo sistema, unito all’accorgimento di chiudere il rubinetto quando si lavano i denti, permette di risparmiare fino a 7.000 l all’anno in una famiglia composta da tre persone.
Lavare i denti
L’abitudine di lavarsi i denti lasciando sempre il getto dell’acqua aperto significa un sensibile spreco d’acqua. Per lavarsi i denti è sufficiente utilizzare il getto d’acqua solo due volte. All’inizio, per sciacquarsi la bocca e inumidire lo spazzolino e alla fine, per risciacquare lo spazzolino ed eliminare dal cavo orale i residui di dentifricio. Per lavarsi i denti — occorrono almeno 2 minuti per una buona pulizia — non è quindi necessario avere sempre il rubinetto aperto. Per risciacquare i denti utilizziamo un bicchiere: consente l’uso di un minor quantitativo d’acqua e inoltre è più comodo rispetto al doversi abbassare per prendere direttamente l’acqua dal rubinetto con la bocca.
Come fare il bucato
Evitiamo di mettere troppo detersivo in lavatrice, oltre quello consigliato dalla casa, perché è inutile e aumenta solo il conto della spesa al supermercato; e c’è anche il rischio di danneggiare i panni. Inoltre, l’eccesso di detersivo è notevolmente inquinante per l’ambiente.
Acquistiamo lavatrici a basso consumo. Verifichiamo sempre il consumo energetico della lavatrice e la quantità d’acqua che utilizza, al momento dell’acquisto. Un minore utilizzo d’acqua significa minore energia elettrica necessaria per riscaldarla e una minore quantità di detersivo. Sono, inoltre, in commercio lavatrici a doppia presa d’acqua (sia fredda sia calda) in grado di utilizzare l’acqua calda dello scaldabagno o dei pannelli solari termici senza doverla riscaldare con l’esosa resistenza elettrica interna della lavatrice.
Pulire il filtro regolarmente aiuterà a tenere in efficienza la vostra lavatrice contenendo i consumi e la bolletta.
Facciamo fare il risciacquo con acqua fredda. L’acqua fredda o calda, al momento del risciacquo, non influisce sulla qualità della pulizia del bucato.
Eliminiamo il prelavaggio che fa aumentare di un terzo i consumi di energia: possiamo intervenire a mano sullo sporco più difficile con gli specifici prodotti antimacchia.
Verifichiamo il tasso di calcare nell’acqua di casa. Quando l’acqua della rete idrica è molto dura (ricca di calcare) bisogna usare più detersivo, il che rischia di danneggiare i tessuti. L’acqua poco dura dimezza il consumo di detersivo. Per eliminare il calcare ci sono in commercio apparecchi addolcitori a prezzi abbastanza contenuti o, in alternativa, è utile aggiungere dell’anticalcare a ogni ciclo di lavaggio. Il dispositivo anticalcare magnetico è un’ottima soluzione.
Facciamo il bucato di sera o di notte. Nelle ore serali possiamo beneficiare delle tariffe ridotte offerte dalle società distributrici di energia elettrica: in queste ore è pertanto conveniente fare il bucato. Verifichiamo la presenza delle tariffe speciali nella nostra zona telefonando al gestore della rete. Evitiamo inoltre di utilizzare la lavatrice con carichi parziali, dovremo effettuare più lavaggi ogni settimana: meglio aspettare che il cestino dei panni sporchi sia pieno. Facciamo asciugare i panni sullo stendino ed evitiamo l’asciugatura automatica, che ci costerà molto in energia elettrica. Sfruttiamo il Sole, in poche ore i panni saranno asciutti e la bolletta sarà più bassa.