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Per metallo si intendono tutti i contenitori di latta usati per la conservazione di generi vari, come tabacco da pipa, olii lubrificanti, ecc. prodotti alimentari, liquidi e solidi, come birra, caffè, pomodori, verdure e frutta, carni, pesci. Per la loro trasformazione sono necessari attrezzi specifici di una certa importanza e da usarsi con cautela.
Il saldatore: strumento mediante il quale due pezzi metallici vengono resi solidali riscaldandone le superfici a contatto con l’ausilio di altro materiale metallico che abbia il punto di fusione inferiore a quello del materiale da saldare. In commercio ne esistono molti tipi, sia elettrici, che a gas. Il saldatore a gas, considerando beninteso solo le apparecchiature di carattere hobbystico, permette di saldare tutti i metalli, tranne la ghisa, con l’impiego di saldanti specifici; la differenza fondamentale tra i due tipi è determinata dalla temperatura che sviluppano le punte; i saldatori elettrici forniscono una temperatura che varia secondo i modelli, dai 250 ai 600 gradi; quelli a gas arrivano a temperature molto più elevate, da 1450 a 1800 gradi.
Il saldatore a gas è costituito da un bruciatore, impugnatura, concentratore di calore; utilizza in luogo dell’alimentazione elettrica cartucce o bombole di gas liquido, butano o butano/propano, dello stesso tipo usato per i fornelli da campeggio, di capacità variabile da kg. 0,5 a kg. 3,0, munite di erogatori regolabili, valvole di sicurezza, ecc. Il bruciatore si collega alla bombola o alla cartuccia sia direttamente, che tramite un tubo flessibile che dà maggior manovrabilità all’apparecchio (v. fig. 142).
I becchi sono di sezione e forma variabili, determinando il tipo e calore della fiamma (v. fig. 143).
Le impugnature sono di due tipi: applicata al collare della bombola quando il bruciatore è collegato direttamente alla stessa, invece fa corpo unico con il bruciatore quando il collegamento alla bombola è fatto con il tubo flessibile. In questo caso l’apparecchio ha un sostegno per l’appoggio del becco (v. fig. 144). Il concentratore di calore che si applica al becco permette di aumentare la capacità di saldatura concentrando il calore. I materiali saldanti da usare con il saldatore a gas sono tutte le leghe di stagno, ed in più le leghe speciali a base di alluminio e argento con fluidificanti specifici per i vari metalli, ghisa esclusa.
Materiali ausiliari necessari sono: paste disossidanti per eliminare l’eccesso del materiale di apporto e l’alone di ossidazione che si forma intorno alla saldatura durante la lavorazione; puliscipunta, per mantenere in buono stato le punte e rimuovere le incrostazioni e le sfaldature. Le confezioni commerciali del saldatore e di tutti gli altri materiali contengono le istruzioni e le modalità d’uso. Come avvertenza generale si può dire che l’uso, diventato ormai piuttosto frequente, dei saldatori. sia elettrici che a gas, deve avvenire tenendo ben presente che si tratta di apparecchi che sviluppano notevoli temperature e che quindi sono da manovrarsi con le precauzioni del caso; quindi accendere gli apparecchi solo al momento del lavoro e spegnerli prima di appoggiarli, lavorare lontano da sostanze infiammabili e in particolare da materiali sintetici.
Materiali complementari: occhiali, guanti, grembiuli protettivi.
Gli occhiali necessari sono quelli a mascherina, che aderiscono bene al viso. I guanti e i grembiuli possono essere in gomma rinforzata o in cuoio; il palmo dei guanti ha una superficie trattata in modo particolare e resa scabra per avere una buona presa. Cesoie per lattoniere, forbici, pinze e tronchesi per metalli, pinze per rivettare e rivetti, lime da ferro, martelli di due tipi, leggero e pesante, apriscatole, riga in metallo, metro a nastro flessibile. Mastici per metallo: in genere sono a due componenti, a base epossidica, le cui modalità d’uso sono indicate nelle confezioni. Nastri telati autoadesivi, nastri metallici autoadesivi, del tipo usato dai carrozzieri, profili ad U di gomma o di p.v.c.
Colori e pennelli; detergenti e sgrassatori come acqua e sapone, trielina, alcool; minio o materiale analogo; colori alla nitro o sintetici, sia spray che a pennello.
Lavorazione dei contenitori di metallo
I contenitori di metallo di cui si può disporre sono per la maggior parte in latta.
Il taglio. Per tagliare la latta si usano l’apriscatole e la cesoia da lattoniere; il primo viene usato nel modo tradizionale, la seconda per praticare tagli non realizzabili con l’apriscatola (v. fig. 145).
Per ottenere una lastrina piana, ad esempio da un contenitore cilindrico, si tolgono i dischi inferiore e superiore asportando contemporaneamente anche i cordoli. Per fare questo si dispone la scatola orizzontalmente e si pratica con la lima da ferro un piccolo taglio per poter inserire le cesoie. Si completa il distacco con le cesoie. Fatto questo si apre il cilindro ottenuto con un taglio che può essere perpendicolare alle basi o inclinato rispetto ad esse; il taglio viene eseguito con le cesoie da lattoniere (v. fig. 146).
Per ottenere una lastra piana. Si spiana a mano operando in senso opposto alla curvatura esistente, martellando se necessario. Bisogna interporre tra martello e latta un panno di una certa consistenza per evitare di segnare la latta stessa.
Piegatura. Per piegare la latta si usano pinze e martello, quando la parte da risvoltare è di piccole dimensioni, come il residuo lasciato dall’apriscatola, e i lembi di tagli fatti con le cesoie. La linea intera indica il taglio, quella tratteggiata la piegatura (v. fig. 147).
Per piegare una lattina già spianata la si appoggia su un panno, si dispone sulla lastra esattamente lungo la linea di piegatura la riga metallica, quindi facendo forza sulla riga si alza il lembo libero e si procede alla piegatura. La latta dovrà essere piegata con un’angolatura tale che il ritorno elastico del materiale dia l’angolo voluto (v. fig. 148).
Saldatura. Per saldare si impiega, secondo i casi, il saldatore elettrico o quello a gas. Data la temperatura che si sviluppa durante l’operazione, oltre alle precauzioni indicate precedentemente sarà opportuno lavorare su un piano protetto da un telaio o lastra di amianto; meglio se il lavoro viene fatto all’aperto. Avvicinare le parti da saldare fissandone la posizione reciproca mettendo in qualche punto dei collegamenti di nastro adesivo ed iniziare la saldatura nei punti liberi.
Lasciare raffreddare, togliere i collegamenti di nastro adesivo e procedere completando la saldatura. Applicato il becco al saldatore lo si accende. Con la mano protetta dal guanto si tiene la barretta o il filo di stagno appoggiandone una estremità al punto o alla linea di brasatura; avvicinare il saldatore e procedere seguendo le istruzioni allegate all’apparecchio.
Pulire le giunzioni eseguite da sbavature ed ossidazioni usando la pasta disossidante.
Decorazione a colori. Si pulisce opportunamente il pezzo finito perché il colore possa avere un buon aggrappaggio, lo si protegge col minio (quando è necessario), e si procede alla decorazione vera e propria, che può essere in tinta unita su tutto l’oggetto, oppure a disegni.
Decorazione a rilievo. Si effettua sui lamierini spianati prima di eventuali altre lavorazioni, ed è possibile eseguirla quando lo spessore della lastra è abbastanza sottile. Stendere un panno piuttosto spesso sul piano di lavoro. Su questo adagiare il lamierino sul quale sarà stato tracciato il disegno che si vuol ottenere. Con un ferro robusto a punta arrotondata si segue il disegno esercitando con la mano una forte pressione; qualora la pressione manuale non fosse sufficiente si può procedere martellando il ferro.
Risulta essere possibile agevolare il lavoro con l’impiego di qualche strumento, come squadre, righe, curvilinee. Per fare solo dei punti usare sempre il martello e tenere la punta verticale.
Per rifinire i bordi non piegati. I bordi non piegati sono spesso abbastanza taglienti, perciò devono essere o ben rifiniti con la lima, oppure protetti con nastri autoadesivi, profili in gomma, p.v.c., scegliendo di volta in volta il più adatto; i profili devono essere incollati (v. fig. 150).
Per fare oggetti per la camera studio
Si possono realizzare tubi portarotoli, come carta da disegno, manifesti, portamatite, portabiglietti da tavolo, fermalibri di vario tipo, portafiammiferi, ecc. (v. fig. 151).
Per realizzare un portarotoli a 3 tubi bisogna disporre di n. 9 lattine cilindriche del tipo usato per contenere circa un litro di olio di semi. In genere le loro dimensioni variano tra i 20-22 cm. in altezza con diametro di 8-10 cm. Con un normale apriscatole si tolgono i due dischi di chiusura inferiore e superiore a n. 6 lattine; alle tre restanti si tolgono solo quelli superiori.
Si puliscono a fondo sia l’interno che l’esterno e si procede alla finitura dei bordi per eliminare le parti taglienti. L’operazione si effettua passando la lima sulle dentellature che risultano dal taglio, quindi si ripiegano accuratamente verso l’interno con le pinze e si ribattono con il martellino.
Si saldano tra di loro lungo la circonferenza di base due cilindri scelti tra quelli preparati senza i dischi di chiusura, poi a questi due se ne salda un terzo con fondo. L’operazione viene ripetuta tre volte per la formazione di tre tubi. Risulta essere indifferente il tipo di saldatore impiegato, poiché si tratta di brasatura con lega di stagno. Togliere le eventuali sbavature con la pasta disossidante, unire i tre tubi ottenuti con almeno sei punti di saldatura: tre in alto e tre in basso (v. fig. 152).
Per realizzare i modelli disegnati e molti altri non indicati, ma che si possono creare con la fantasia, si impiegano latte cilindriche di varia origine (caffè, latte di olio da 5 kg., scatole di pelati, ecc.) calcolando la quantità di contenitori in funzione delle misure dell’oggetto da realizzare.
Per realizzare portamatite e portabiglietti da tavolo
Sono necessarie tre lattine: una da olio a sezione rettangolare con spigoli arrotondati della capacità di mezzo litro (le dimensioni sono all’incirca cm. 15/17 x 10 x 5) e due di pelati da 1/4. Si tolgono con l’apriscatole le chiusure superiori delle tre lattine: in quella rettangolare si praticano due incisioni e due tagli fatti con le cesoie e si formano i bordi, come indicato.
Si rifiniscono i bordi delle due lattine cilindriche; si saldano tra loro i due cilindri con due punti, uno in alto e uno in basso; quindi si fissano alla lattina rettangolare con quattro punti, due per lattina, uno in alto e uno in basso. Si pulisce bene l’oggetto finito e si passa alla semplice verniciatura o alla decorazione (v. fig. 153).
Per costruire un altro oggetto da scrivania
Può servire per le matite, per i pennarelli, le graffette, la cucitrice, ecc. Sono necessari tre contenitori cilindrici per olio della capacità di 1 lt., o scatole alte da wurstel, o lattine di lubrificanti. Si tolgono i due dischi di chiusura inferiore e superiore a due contenitori e si forma il bordo, si tagliano a metà i cilindri verticalmente (v. fig. 154).
Si ottengono quattro elementi che saldati tra di loro formano la parte fondamentale del modello. Si prepara la vaschetta tagliando il terzo cilindro a tre cm. dal fondo e lo si salda al pezzo già preparato nella posizione indicata nel disegno (v. fig. 155).
Pulire accuratamente, verniciare e decorare. L’ultima operazione è la finitura dei bordi lungo le saldature dei semicilindri e del cerchio della vaschetta, che si può fare con nastro telato autoadesivo o con profili ad U di gomma o di p.v.c. tagliandoli in misura esatta con delle normali forbici. Si applicano con mastici da metallo (v. fig. 156).
Portamatite a posto singolo
Questo modello si ottiene da una lattina cilindrica piuttosto grande, come le scatole di frutta sciroppata o succhi di frutta, che di solito hanno un diametro attorno ai 10 cm. Si eseguono tutte le operazioni indicate nella parte « Lavorazione dei contenitori di metallo », praticando l’ultimo taglio indicato in posizione perpendicolare alle basi. Si procede poi disegnando sul cilindro già aperto due linee che determinano la parte da spianare, ad uguale distanza dal taglio effettuato, tenendo presente che ciascun lembo da raddrizzare deve corrispondere a circa un quarto della circonferenza. Per fare le misure usare un metro flessibile, quindi spianare. Si passa poi alla piegatura.
Si fissa la riga di metallo con nastro adesivo al piano del tavolo facendone fuoriuscire circa 1 cm. Si fa combaciare la linea di piegatura con il filo esterno della riga. Fissare, sempre con nastro adesivo, la scatola alla riga stessa e facendo pressione gradatamente risvoltare la lamiera spianata sino a formare l’angolo voluto. Comunque vengano fatte le piegature si ottiene sempre un oggetto stabile (v. fig. 158). Pulire e decorare e infine rifinire i bordi; sui fianchi applicare nastro adesivo telato che segue bene la forma; invece usare il profilo ad in gomma o in p.v.c. opportunamente tagliato per le parti che appog giano alla scrivania (v. fig. 159).
Per costruire dei fermalibri
Si realizzano con lastrine piane; si tratta quindi di spianare la lamiera con opportune operazioni. Un modello si ottiene ripiegando il rettangolo di latta lungo una delle diagonali a formare un angolo retto. Pulire, decorare, bordare. Per il modello illustrato, si disegnano sulla lastra piana le linee di taglio e piegatura. Si divide in tre parti il lato più corto e perpendicolarmente al lato stesso si tracciano due righe fino a metà del lato lungo e si collegano tra di loro. Con cesoie si taglia la latta seguendo le linee (v. fig. 160).
Si fissa la lastra al piano del tavolo con nastro adesivo. In perfetta corrispondenza con la linea di piegatura si dispone la riga di ferro e facendo pressione su di essa si piega la parte centrale (v. fig. 161). Si pulisce, si decora, si borda.
Altri due tipi di fermalibri
Si preparano una lastra piana e una lattina rettangolare alla quale va tolta con l’apriscatola la chiusura superiore, naturalmente il bordo deve essere rifinito. Preparati i due pezzi, prima di procedere alla loro unione, si smussano i quattro angoli della lastra con le cesoie; per far questo si disegna con una matita grassa la linea di taglio, usando come clima lo spigolo arrotondato della lattina (v. fig. 162). Posizionare la lattina al bordo e saldarla in più punti. Servirà per l’appoggio dei libri. Pulire, decorare e bordare con nastro telato autoadesivo.
Fermalibri a dischi. Servono n. 4 dischi di chiusura tolti da lattine cilindriche di diametro abbastanza grande, 10/12 cm. circa. Le operazioni da eseguire sono: la sistemazione dei bordi che vanno limati e martellati; la piegatura di due dischi lungo il loro diametro, sino a formare un angolo retto (v. fig. 163).
I due dischi piegati si uniscono con saldatura: si posizionano l’uno accanto all’altro con il lembo piegato rivolto dalla stessa parte: successivamente si saldano gli altri due dischi, come indicato nel disegno. Si pulisce il pezzo finito, si decora, si borda con nastro telato (v. fig. 164).
Oggetti vari per la casa
Dai tipi di lavorazione descritti nel capitolo precedente risulta chiaro che utilizzando latte e lattine mantenendone la struttura originale o riducendole in lastrine, o impiegando i dischi di chiusura, si può costruire una grande varietà di oggetti. Ecco alcuni esempi.
Portabottiglie. Per sistemare i vini che settimanalmente si consumano in famiglia, si tratta di costruire un box, che contenga una quindicina di bottiglie e che si possa collocare facilmente in cucina, in un angolo protetto in terrazzo, in un locale di servizio. Servono 15 lattine da caffè, alte circa 13 cm. e con diametro intorno ai 10 cm. o contenitori più o meno delle stesse dimensioni, che si usano senza intervento sulla forma a parte l’eventuale finitura dei bordi, più due lattine di olio di semi, alte cm. 20. Si accostano per la saldatura le due lattine dell’olio, avvicinando i due dischi superiori forati, in modo da ottenere un unico cilindro lungo cm. 40 e si saldano i cordoli a contatto. Si preparano cinque file di barattoli composte rispettivamente da cinque, quattro, tre, due, un barattolo, procedendo come segue: si accostano in piedi due latte con l’apertura in alto e si salda il punto di contatto dei cordoli, si capovolgono i barattoli e si salda l’altro punto di contatto dei cordoli; in questo modo si formano anche le file da tre, quattro, cinque pezzi (v. fig. 165).
Si adagia la fila da cinque, con la parte aperta verso l’operatore. e su questa si incolla il cilindro da 40 cm. nei tre punti di contatto centrali, lasciando 5 cm. di margine a destra e a sinistra. I due punti di contatto laterali verranno saldati. Si capovolge il tutto, ottenendo una base di giusta inclinazione per le bottiglie. Si accosta la base ad un piano verticale, per esempio al muro, in modo da avere un riferimento per posizionare esattamente le file successive. Sulla base si appoggia la fila da quattro elementi; l’unione verrà fatta con colla nei punti interni, con saldatura nei punti esterni (v. fig. 166). Si prosegue applicando con lo stesso sistema la fila da tre, da due, da un barattolo. Si pulisce e si decora.
Il portabottiglie da trasporto. Per realizzare questo modello occorrono sei o sette barattoli da caffè o analoghi, due dischi di latta piuttosto grandi che si possono ricavare da contenitori di frutta sciroppata, pelati da 1 kg., ecc. ed una grossa corda. Si formano due file da tre o quattro barattoli seguendo le indicazioni date per il modello precedente. Si forano i due dischi a 3 cm. dal bordo, con la rivettatrice e si applica un anello di almeno 8 mm. di diametro (v. fig. 167).
Si accosta la seconda fila alla prima incollando nella parte centrale e saldando i punti di contatto dei cordoli; beninteso la parte aperta dei barattoli è sempre verso l’alto. Si saldano i due dischi ai primi e agli ultimi barattoli, appoggiandoli ai cordoli superiori in modo che fuoriescano dalle lattine dalla parte con gli anelli. Si pulisce, si decora: si bordano i lembi sporgenti dei dischi con nastro autoadesivo metallico, e si infila la corda negli anelli per formare la maniglia (v. fig. 168).
Lampade a sospensione. Per realizzare il modello costituito da un prisma ottagonale con alette occorrono n. 8 lattine cilindriche, ad esempio i barattoli del caffè, che abbiano ciascuna un diametro di circa 10 cm. ed un’altezza intorno ai 15 cm., del filo metallico di 2/3 mm. di diametro per la costruzione del telaio portante, filo elettrico, portalampada e lampadina da 100 watt, più un cartoncino di circa cm. 40 x 40, che servirà da dima. Alle 8 lattine si tolgono i dischi di chiusura inferiore e superiore, asportando anche i cordoli tagliandoli con le cesoie. Rimangono dei cilindri di latta da tagliare verticalmente (v. fig. 169).
Una volta aperti si spianano ottenendo 8 rettangoli da cm. 31 x 13 circa; questi formeranno il diffusore. Su ciascun lamierino si disegnano le due righe corrispondenti alle posizioni delle piegature: una a 2 cm. da un bordo, l’altra a 9 cm. dall’altro bordo. Si piegano i due lembi in senso opposto in modo da ottenere degli angoli retti.
Sul cartoncino si disegna un ottagono i cui lati devono corrispondere alla dimensione del lato più corto del lamierino; nell’esempio descritto è pari a 13 cm.; si tracciano le due diagonali del quadrato, quindi le mediane, ed infine un cerchio di circa 17 cm. di raggio. Si collegano i punti di intersezione tra le linee e il cerchio (v. fig. 170).
Con normali forbici o con il coltello da refilo si taglia l’ottagono e su di esso si incomincia ad appoggiare uno degli otto lamierini piegati, nel modo indicato nel disegno, fissandolo con nastro adesivo al cartone. Saltando un lato si sistema un secondo lamierino. Tra i due si interpone il terzo che si fissa ai vicini con due punti di saldatura. Si procede con lo stesso sistema per i rimanenti cinque lamierini (v. fig. 172).
Togliere i nastri adesivi e distaccare dal cartone, saldare tutti i lati verticali, operando dall’interno. Montare il portalampada col filo elettrico e preparare il telaino composto da un anello e due bacchette angolate; l’anello deve avere un diametro di circa 18 mm. e viene infilato sul portalampada in alto in corrispondenza del tubo filettato, nel quale si fa passare il filo elettrico, e si fissa con l’apposito dado; si appoggia poi il telaino sul diffusore, si taglia in misura, si saldano le bacchette nei punti di contatto (v. fig. 173).
Pulire a fondo il pezzo finito, verniciare l’interno di bianco lucido e l’esterno del colore voluto. Quando la vernice sarà ben asciutta bordare le alette libere con nastro da carrozziere argentato (v. fig. 174).
Lampada a sospensione. Si tratta di una lampada costituita da diffusori esagonali per la cui costruzione occorrono n. 24 lattine alte circa 13 cm. con diametro intorno ai 10 cm., del filo metallico di diametro 2-3 mm., n. 2 portalampada e filo elettrico, due lampadine da 100 watt, un cartoncino robusto di cm. 40 x 40. Si aprono e si spianano le scatole per ottenere lamierini piani come indicato per il modello precedente. Si esegue la decorazione a rilievo predisponendo un disegno da seguire o adoperando liberamente e direttamente sul lamierino. Ogni lamierino viene piegato solo da una parte (v. fig. 175).
Si prepara la dima di cartone disegnando un esagono: si tracciano le diagonali del quadrato, poi un cerchio con raggio di 13 cm. e si prosegue come indicato nella figura (v. fig. 176).
Asportare l’esagono così ottenuto facendo attenzione di non rovinare la parte esterna che servirà come dima (v. fig. 177).
Inserire sei lamierini in modo che la dima appoggi sulla piegatura di ciascuno. Fissare con del nastro adesivo i lamierini tra di loro in alto e, in basso, al cartone. Saldare dall’interno lungo gli spigoli verticali; staccare dalla dima. Con lo stesso sistema preparare altri tre diffusori. Preparare due telai con portalampada analoghi a quelli descritti per il modello precedente e saldarli all’interno di due diffusori; i due elementi così completati saranno il primo e l’ultimo. Nel mezzo, posizionandoli secondo il disegno, si saldano gli altri due diffusori (v. fig. 178).
Bisogna tenere presente che il filo elettrico uscente dal portalampada applicato al diffusore inferiore, dovrà essere fissato anche al telaio. del diffusore superiore, affinché una volta sospesa la lampada, essa risulti perfettamente verticale. Pulire, verniciare e bordare seguendo le indicazioni date per il modello precedente.
Lampade da tavolo. Per costruire questa lampada, primo esempio, sono necessarie n. 12 lattine, poi 150 anelli, nastro adesivo oppure profilo per bordare, filo metallico da 2-3 mm. di diametro, filo elettrico, interruttore da filo, portalampada, lampadina bianco latte da 100 watt. Si tagliano e spianano le lattine e si piegano a circa 1/3 del lato più lungo, con un’angolazione di 90 gradi. Si prepara la decorazione disegnando la posizione dei fori su ogni lastrina, quindi si applicano gli anelli in ogni punto tenendo presente che la faccia esterna è dalla parte dell’aletta piegata (v. fig. 179).
Si assiemano n. 6 lattine per volta formando due prismi esagonali procedendo come indicato per il modello precedente. Si sovrappongono i due prismi in modo che le alette rimangano agli estremi della lampada; i due elementi saranno ruotati fra loro come indicato nel disegno. Si saldano i punti di contatto (v. fig. 180).
Si prepara il telaio col portalampada e il filo elettrico che si salda a circa 10 cm. dalla base. Il filo elettrico passa attraverso uno dei fori e quindi si completa con interruttore e spina. Si pulisce, si colora, si borda.
Secondo esempio: sono necessarie 12 lattine cilindriche di qualunque dimensione, purché uguali tra loro, con le quali si forma il diffusore; per il telaio si usa il filo metallico di 2-3 mm. di diametro poi il filo elettrico, interruttore, portalampada, spina, una lampadina da 100 watt; un cartoncino quadrato di circa cm. 50 x 50. Sul cartone si disegna un esagono i cui lati avranno la misura pari al doppio del diametro delle lattine. Si tagliano verticalmente a metà le 12 lattine, alle quali sarà stato tolto uno dei dischi di chiusura, cercando di non deformarle perché devono essere usate così come sono. Forare uno degli elementi così ottenuti a circa 3 cm. dal bordo e al centro della curva, applicando poi un anello (v. fig. 181).
Si dipingono 12 semicilindri lungo i lati dell’esagono, alternando vuoto con pieno; si saldano in alto i punti di contatto, si applicano all’interno dei pezzi di nastro adesivo per tenere in posizione tutti gli elementi. Si capovolge il pezzo, si saldano i punti di contatto, si tolgono i nastri adesivi e si saldano dall’interno tutti i lati verticali. Si procede nello stesso modo con gli altri 12 semicilindri. Si sovrappongono i due pezzi. Si saldano i punti di contatto che si sono creati con la sovrapposizione. Preparare il telaio completo di portalampada e filo elettrico e saldarlo a circa 8 cm. dal foro, dal quale si farà uscire il filo elettrico, che verrà completato di interruttore e spina. Pulire, colorare e bordare (v. fig. 181).
Per costruire un carrello bar. Bisogna disporre di una latta di almeno 40 cm. di diametro, alta circa 60 cm., tre lattine da caffè, tre ruote pluridirezionali con piastra da avvitare. Su uno dei dischi di chiusura della latta si praticano tre fori di diametro pari a quello delle lattine da caffè, distanti dal bordo e fra di loro di circa 2 cm. Per forare la lamiera disegnare i cerchi, bucare i centri con una punta di ferro e il martello. Inserire le cesoie e tagliare seguendo il disegno (v. fig. 183). Inserire le lattine nei fori e saldare lungo la circonferenza. Capovolgere la latta e fare nel centro un buco tale da permettere il passaggio della mano. Posizionare le ruote ed avvitare le piastre (v. fig. 184). Il carrello bar è pronto, bisogna solo pulire a fondo e colorare.
Per realizzare una cornice per fotografie. Servono dei dischi di latta il cui numero dipende sia dalle dimensioni dell’oggetto che si vuol costruire sia dal diametro dei dischi stessi. È possibile ricavare i dischi dai fondi dei contenitori o da lattine spianate e ritagliate. Servono inoltre un listello di legno lungo 10 cm. o una riga di metallo di circa 4 mm. di spessore, 4 mollette fermavetro, un vetro in misura, spessore 2 mm circa, un cordino, un cartone un po’ più grande del vetro. Preparati i dischi si procede alla decorazione a rilievo. Si piegano sul diametro n. 12 dischi come indicato nel disegno (v. fig. 185), inserendo la riga metallica o il righello di legno.
Per montare la cornice si opera dal rovescio. Disegnare sul cartone due linee parallele ai lati corti, disporre i dischi piani su ciascun lato lungo con la decorazione a contatto con il cartone. Lungo le due linee disegnate sistemare i 6 dischi piegati con la parte ripiegata verso l’alto. Saldare i punti di contatto. Pulire, colorare. Forare due dischi agli angoli per far passare il cordino di sospensione, inserire nei dischi piegati il vetro, la fotografia ed il cartoncino di fondo usato precedentemente e ritagliando in misura. Bloccare il vetro, la foto, il cartone, con 4 mollette disposte ai lati (v. fig. 186)
Per fare un portagomitolo. La realizzazione è molto semplice poiché si tratta di riutilizzare la scatola del caffè che normalmente è dotata di un coperchio di plastica. Lavare dentro e fuori il barattolo, con molta cura. Dipingere l’esterno con vernice spray per dare una mano di fondo. Quando questa è ben asciutta si esegue a pennello il disegno desiderato seguendo le indicazioni date per la decorazione su vetro. Il coperchio di plastica deve essere forato al centro con un foro di circa 1 cm. che si ottiene iniziando il buco con un grosso chiodo e martello e si perfeziona con la lima a sezione tonda. Volendo, il foro può essere anche rifinito con un rivetto ben ribattuto (v. fig. 187).
Per fare il portaferri da calza. Sono necessarie due o tre lattine del tipo usato in commercio per l’olio di semi, un tappo in sughero di diametro corrispondente a quello interno della lattina, lima da ferro, apriscatola, martello, saldatore, scotch, foglio di amianto, colori e pennelli. Per fare un porta aghi che contenga ferri da lana di misura standard, si impiegano solo due lattine. ma per i ferri più lunghi di plastica o di legno oggi molto usati, dovranno essere usate 3 lattine; in entrambi i casi si opera in modo analogo. Lavare e sgrassare accuratamente i barattoli, togliere con l’apriscatola un disco di chiusura alla prima lattina ed entrambi i dischi alla seconda, eventualmente anche alla terza. Con lima e martello togliere e ribattere le sbavature taglienti (v. fig. 188).
Si accostano i due pezzi facendo coincidere i bordi dei barattoli in modo che la parte col fondo resti terminale. Si fissano tra di loro con dei pezzetti di scotch e si comincia a saldare per punti, avendo cura di interporre tra i barattoli e il piano di lavoro un foglio di amianto di isolamento. Si completa la saldatura dopo aver tolto lo scotch (v. fig. 189).
Ripulire la linea di saldatura e dare una mano di fondo con i colori a spruzzo e decorare.
Per fare dei giochi
I birilli (v. fig. 190). Il gioco dei birilli è solitamente composto da n. 10 birilli uguali tra di loro più 1 diverso per dimensioni e colore, e da una palla. Per costruirlo con i barattoli di latta di recupero, bisognerà scegliere 10 lattine uguali ed una diversa, non importa se più piccola o più grande. I contenitori più adatti da usare sono quelli cilindrici che contengono liquidi (olio, birra, bevande in genere, lubrificanti per motori. ecc.) ai quali normalmente vengono praticati per motori, ecc.) ai quali normalmente vengono praticati per l’uso due fori in uno dei rischi di chiusura o sono forniti essi stessi di beccuccio di plastica. Servono inoltre 3 o 4 lattine per avere la lamiera piana da lavorare, cesoie per metallo, saldatore, lima, colori e pennelli, un po’ di sabbia, dadi e viti, matita grassa e collante per metallo. Per prima cosa, dopo aver ben pulito le lattine, versare nei barattoli attraverso i fori esistenti, un po’ di sabbia in modo da appesantirli. Chiudere con saldatura i fori; se c’è il beccuccio di plastica bisognerà prima asportarlo e poi saldare. Si prepara la lamiera piana e su questa si disegnano 5 cerchi di diametro pari a quello delle lattine e 5 quadrati di lato uguale al diametro dei cerchi che saranno le teste.
Con le cesoie si ritagliano i quadrati che dovranno essere smussati agli angoli. Su un’altra lamiera o sugli avanzi si disegnano e si ritagliano baffi, barbe, capelli, orecchie, cappelli, corone, ecc. (v. fig. 191).
Tutti i bordi devono essere rifiniti, dopo si procede alla formazione delle teste, ciascuna con i propri complementi incollandoli al quadrato o al cerchio. Le teste così preparate si saldano ai barattoli. Pulire accuratamente e decorare.
Per fare dei pupazzi per teatrino (v. fig. 192). Seguendo le indicazioni date per l’esecuzione dei birilli si possono creare dei pupazzi volumetrici o piani, da appoggiare o da munire di cordoncini per i movimenti. Quest’ultimo tipo si realizza con i lamierini piani foranoli nei punti di collegamento, dove dovrà essere inserita la vite, bloccata poi dal relativo dado.
Al gambo della vite si lega il cordoncino.